Arte, festa, divertimento…….e Connessioni!

Arte, festa, divertimento…….e Connessioni!


Sabato 8 – domenica 9 luglio

Una monumentale opera architettonica da una tonnellata, alta 16 metri e lunga 24, fatta di 1500 scatole di cartone e oltre 30 chilometri di nastro adesivo, è stata issata durante la giornata di sabato 8 luglio interamente a braccia da centinaia di volontari nell’aia di Cascina.

È Connessioni – la più recente opera dell’artista francese Olivier Grossetête, uno degli artisti contemporanei più famosi al mondo per le sue opere pubbliche effimere prodotte con cartone e nastro adesivo. Con il coinvolgimento delle popolazioni residenti Grossetete prepara e assembla le scatole, che poi vengono unite e letteralmente issate a mano fino a disegnare la figura progettata da Grossetete stesso. Una monumentale porta urbana, un ponte, una torre, le figure predilette da Grossetete sono le più svariate e a Cascina ha ideato proprio una gigantesca porta di ingresso, simbolo di un’ideale connessione tra i cittadini residenti nei tre quartieri coinvolti nel progetto.

Connessioni, è frutto del lavoro di 6 giovani artisti, selezionati per partecipare alla residenza Rebuild Our Future, Gonzalo Bascuñan, Larissa Bergamaschi, Marco Petrone, Gaia Michela Russo, Rebecca Sforzani, Tommaso Tresso, che hanno collaborato con i cittadini e le cittadine di 3 quartieri di Milano (Cascina Merlata/Gallaratese, Redo Merezzate e San Siro) assumendo un ruolo attivo nel processo artistico e realizzativo dell’opera stessa.

É stata a tutti gli effetti un’azione partecipativa, realizzata grazie all’entusiasmo del pubblico coinvolto e all’esplorazione dello spazio urbano insieme a chi lo vive. Domenica domenica 9 luglio, l’installazione è stata distrutta dagli stessi costruttori come rito collettivo e successivamente smaltita in modo sostenibile.

“Il lavoro con il cartone cerca di simulare opere architettoniche reali”, spiega Grossetête, “ma c’è anche un significato più politico e sociale, attraverso il coinvolgimento delle comunità che chiamiamo a collaborare. Le persone vengono coinvolte in modo spontaneo e un po’ anarchico, ma ognuno prende il posto che ritiene giusto prendere. Anche la distruzione è parte integrante del processo; desacralizza il risultato a favore del processo. Quello che mi interessa di più è il momento in cui il sogno e l’immaginario si incrociano con la realtà… Dopodiché non c’è più bisogno di tenerlo e può essere distrutto per far posto a qualcosa di nuovo. È come un atto rivoluzionario per fare spazio ai giovani. Affidare il progetto ai sei giovani artisti della residenza è anche un modo per coinvolgerli in un lavoro che di solito fanno degli specialisti”.

Sull’utilizzo del cartone come materiale di costruzione, Grossetête aggiunge: “Il cartone è importante sotto diversi aspetti. In primo luogo perché è un materiale da imballaggio, ma l’imballaggio è solo apparenza, così come lo è anche l’architettura. La carta di cui è fatto il cartone idealmente ha due dimensioni – l’idea e l’immaginazione – a cui il cartone aggiunge una dimensione più fisica e reale. Come materiale è facile da usare perché le persone lo maneggiano tranquillamente e in più permette di essere lavorato senza grossi problemi. E poi può essere riciclato, non dimentichiamolo. La sua consistenza permette di fare opere monumentali, ma leggere ed effimere. Questo è un altro aspetto importante, perché comporta che il processo costruttivo sia più importante del risultato finale: la distruzione a priori sottolinea che è più importante il percorso partecipato di costruzione rispetto all’opera finale”.

L’evento, ideato e promosso dall’associazione culturale LOPLOP con mare culturale urbano e Quartiere Digitale e realizzato in collaborazione con EuroMilano e Cascina Merlata Spazio Vivo, si inserisce all’interno del progetto RECLAIM OUR FUTURE – realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e con il sostegno di Fondazione Maurizio Fragiacomo.

RECLAIM OUR FUTURE è la prima programmazione artistica e culturale dedicata a bambini, bambine e famiglie con lo scopo di sperimentare un nuovo spazio ibrido, digitale e fisico, diffuso nei quartieri di Cascina Merlata/Gallaratese, Redo Merezzate e San Siro, in cui divulgare esperienze culturali e artistiche fuori dai canonici luoghi deputati e promuovere l’inclusione e la partecipazione attiva.

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